Elezioni Comunali 2009

Comunicato stampa

 1)    All’indomani della «caduta» del Sindaco Ravasenga (19.2.2009), il Presidente dell’Ospedale-Ipab S. Antonio Abate di Trino, Giancarlo Ardizzone, rilasciò al Suo giornale (6.3.2009) la seguente dichiarazione: “E’ mancato il senso di responsabilità da parte di chi ha provocato la crisi amministrativa”. Ora, considerato che la crisi amministrativa l’ha provocata, innanzitutto, l’ex Vicesindaco di Trino Marco Felisati (dall’8 giugno 2009 diventato Sindaco), una domanda sorge spontanea per Giancarlo Ardizzone: “Non ritiene, il Presidente dell’Ospedale (designato alla carica dall’ex Sindaco Ravasenga), che sarebbe prassi corretta, per senso delle istituzioni e rispetto del nuovo referente politico-amministrativo, rimettere il mandato nelle mani del Sindaco Felisati, affinché lo stesso valutasse l’opportunità della sua conferma, o meno, ad un incarico così essenziale per la nostra comunità”? Naturalmente la stessa domanda la rivolgiamo agli altri componenti del consiglio d’amministrazione dell’Ospedale (Giorgio Crosio, Giancarlo Picco, Patrizia Pallaoro), scelti, nominati e confermati dall’ex Sindaco Ravasenga.

2) Spiace che Alessandro Portinaro (La Sesia 16.6.2009), oltre a non comprendere la differenza che passa tra la proposta di 4 candidature (fatta da noi) e la controproposta di 3 (più 1) posti da consigliere/assessore (rilanciata da lui), non conosca l’umile metodo dell’autocritica politica, quando anche l’aritmetica (362 moltiplicato 4; 1.688 meno 1.171) avrebbe potuto aiutarlo. Portinaro, sicuramente consigliato male, ha infatti “puntato i piedi” anche sull’ultima nostra ragionevole proposta di unità: avere in lista (non avere posti garantiti da consigliere/assessore!) 4 persone ovvero Nicola Bruno, Fausto Cognasso, Patrizia Massazza e Cinzia Vanni. E Portinaro, fuori dall’ipocrisia, sa bene perché non ha accettato questa soluzione: per timore, suo e di chi l’ha consigliato, che se eletti (evento peraltro tutto in mano agli elettori) i nostri candidati, indipendenti e non condizionabili dal partito, avrebbero potuto determinare futuribili, quanto fantasiosi, ribaltoni politici in Consiglio Comunale. Come dire: ci fidiamo di voi, “senza sede”, se la vostra rappresentanza è però trascurabile. Tutto il resto, a cominciare dal rifiuto di discutere di programmi, sono balle sesquipedali che Portinaro, sicuramente buon lettore di Pennac, cerca di piazzare come “capro espiatorio” della sua scarsa lungimiranza politica unita ad una miope strategia elettorale.

 16.06.2009                                                         Associazione culturale “Gruppo senza Sede”

Nostre considerazioni sui risultati elettorali

Un vecchio e saggio proverbio afferma che “ chi si loda , s’imbroda “ E’ una verità , ma esiste anche un contraltare : sono quelle forze politiche le  quali, credendosi  custodi di tutte le verità , di fronte ai propri errori ed alle conseguenti débacles elettorali , continuano imperterrite sulla stessa linea . Ciò avviene sia  a livello nazionale che locale ; un fenomeno evidente a tutti ,tranne che per ai diretti interessati ( almeno esteriormente) . Le gravi sconfitte delle forze di centro-sinistra alle elezioni europee, provinciali e locali , sono frutto di una autoreferenzialità , di una assoluta assenza di iniziativa : un immobilismo derivante dalla cronica incapacità di comprendere le variazioni della società ; alla necessità di preservare gli scricchiolanti equilibri interni . Le conseguenze di questo modo di operare sono lampanti : nessun entusiasmo , nessun impegno tenace nel sociale, nel culturale , nessun rinnovamento reale ( a comandare sono sempre gli stessi di vent’anni fa ) ; nessuna intenzione di aiutare i più deboli; di preservare l’ambiente ; di condividere con altri esperienze  e/o proposte ( anzi , le nuove energie sono viste come fenomeni di destabilizzazione dell’apparato partitico ).

Ma le recenti elezioni comunali hanno evidenziato un altro preoccupante fenomeno : dopo l’evidente riconferma della supremazia in termini di voti totali del centro-destra sul centrosinistra ( 3000 voti contro 1700 circa , cioè quasi i 2/3 degli elettori ), qualcuno , a corto di argomenti e di giustificazioni , anziché interrogarsi sulle proprie croniche manchevolezze ed errori  non ha trovato di meglio che accanirsi nei confronti della “ lista indipendente” . Poiché diversi componenti della medesima fanno parte della nostra Associazione culturale , si è intrapresa una sistematica campagna di denigrazione che ha raggiunto livelli di  inciviltà dialettica imbarazzanti per gli stessi “ autori “ .

 Per quanto ci attiene , noi abbiamo preso atto del risultato elettorale e ringraziamo di cuore quelle persone che hanno recepito il nostro messaggio . Crediamo che il futuro sia nelle liste civiche , composte da persone per bene . A chi sistematicamente irride e semina zizzania , ricordiamo che il voto e la libertà di espressione sono diritti sacri e inviolabili e  NON COSTITUISCONO A PRIORI PROPRIETA’ DI  ALCUN PARTITO.

Le assurde e infondate accuse le respingiamo ai mittenti e lo facciamo a ragion veduta : dalla nostra parte abbiamo i fatti , li vogliamo esaminare partendo da lontano ?

1)      Nell’anno 2002 , i due aspiranti del centrosinistra alla poltrona di sindaco ( i signori Tricerri e Serra ) portarono ad una scissione e a letteralmente regalare il comune al candidato Ravasenga .  Ebbene : perché non fu scatenata una campagna di disjnformacia identica  a quella di oggi ? Perché erano tutti coinvolti ? E perché nessuno pagò dei diretti interessati ? E perché pochi giorni dopo fu tutto appianato?  Forse perché avevano tutti una tessera di partito ? Ma è logico che uno dei due diretti responsabili  del disastro del 2002 oggi ci voglia dare lezioni di morale ?

2)      Elezioni comunali del 2007 : dopo esserci impegnati per costruire un’ unica lista , aver partecipato a tutti gli incontri , fummo senza alcuna remora esclusi un giorno prima della presentazione delle candidature solo per “ partito preso e antipatia ( della serie o noi o loro) “ dagli stessi personaggi che non ci hanno voluto anche in queste ultime elezioni del 2009 . Nonostante questo , appoggiammo la lista . Per chi ha la memoria corta o non crede alle nostre affermazioni, puo’ consultare i giornali del periodo e  si renderà conto di chi dice la verità .

3)      Abbiamo avuto sentore che la negazione dell’accordo ( la nostra proposta di avere 4 candidati in lista ) sia stata causata dal timore di una futura “sfiducia” in caso di vittoria, da parte degli stessi coalizzati con il centro-destra!!! Un ipotesi talmente assurda e di fantapolitica che non meriterebbe neanche di essere presa in considerazione , ma che la dice lunga in quanto :

-          Costituisce la dimostrazione della totale mancanza di fiducia da parte del centrosinistra nei nostri confronti ;

-          I nostri 4 rappresentanti avrebbero dovuto prima essere tutti eletti ( ipotesi più che improbabile, viste le preferenze );

-          L’ultima nostra aspirazione sarebbe stata quella di allearsi con liste di centro-destra ed in particolare con quella Ravasenga, figuriamoci ;

-          MA CHE COSA AVREBBE DOVUTO PROVOCARE QUESTA PRESA DI POSIZIONE COSI’ GRAVE ? COSA TEMEVANO O CHE COSA VOLEVANO FARE GLI “STRATEGHI” DEL CENTROSINISTRA PER PREVEDERE UNA SIMILE EVENTUALITA’? UNA VIOLAZIONE GRAVE DEL PROGRAMMA ELETTORALE ? E SU QUALI FONDAMENTALI TEMATICHE ?  NUCLEARE? IPAB ? FONDI SCANZANO?  SE CI SBAGLIAMO , TUTTE LE SUPPOSTE MOTIVAZIONI AL DINIEGO AUTOMATICAMENTE CADONO !!!

Ma lasciamo le dietrologie e gli instabili equilibri interni di altri e interroghiamoci sul futuro : quest’acredine, questo togliere il saluto a persone che per lustri hanno condotto le stesse battaglie  condividendo ideali è un atteggiamento responsabile e costruttivo per il futuro ? Vogliono continuare così?

Cosa faranno altri , non lo sappiamo di sicuro , ma noi continueremo con il nostro impegno nel sociale, nell’ambiente, nel culturale perché riteniamo che questo sia il modo migliore di operare per il bene comune. E non solo un mese o due prima delle elezioni .

 15.06.09

Risposta alla lettera aperta del Sig. De Donato (pubblicata sul sito del Centrosinistra)

Gentile signor De Donato,

a volte le riflessioni apparentemente pacate, rassicuranti, persino “ammiccanti” ad una prima lettura, nell’approfondirle appaiono, al contrario, più crude, a volte offensive. Come si può definire, se non offensivo, il tentativo di far passare il Gruppo senza Sede come un’accozzaglia (termine del quale ci assumiamo la responsabilità) di “minus habentes”, in balìa di un santone (il Ferrarotti) dotato di un carisma e di un carattere incontrastabili, novello Rasputin al quale addossare tutte le colpe del nostro piccolo gruppo. Attaccare una singola persona, signor De Donato, per tentare di dividerci è una tattica perdente, già sperimentata da altri con carso successo, che rimandiamo tranquillamente al mittente. Visto che Lei, uomo di antica e consolidata militanza, è da poco nostro concittadino vorremmo raccontarle una piccola storiella indigena: correva l’autunno del 2005 quando due consiglieri comunali, Cognasso e De Gasperi (due dei sempliciotti), con l’amico Ferrarotti (il Machiavelli nostrano), decisero, stufi di lanciare inascoltati appelli ai partiti di centro sinistra sull’apertura alla società civile, in vista delle elezioni di due anni dopo, per cercare di andare al di là dell’angusto confine partitico, di fondare un gruppo che costituisse la “seconda gamba”, quella dei non iscritti, del centro sinistra trinese; fu l’inizio della fine: i partiti si sentirono messi in discussione e reagirono, tanto che l’allora candidato (signor Bagna), “reo” di volerci con sé, dovette farsi da parte, con il bel risultato che si vide. La storia molto spesso smette di essere madre per assumere il profilo di matrigna e, le ultime elezioni, sono le “figlie bastarde” di quella situazione nella quale, per la prima volta, non si vollero i Senza Sede. Lei “militante di base” non può non sapere che la composizione di una lista è anche (se non soprattutto) un fatto numerico: la condivisione politica di un programma è basilare ma, per certi versi, scontata, il fattore strategico, molto spesso, è quello numerico. Quattro candidati erano la nostra richiesta per accettare di partecipare ad una lista della quale non si era contribuito a nulla (candidato a sindaco, nome, strategia politica e quant’altro tutto preconfezionato, prendere o lasciare: una lista, noi esclusi, con 17 nomi ufficiosi e 7 “riserve” dalle quali attingere, 24 candidati). Di fronte a questo piatto confezionato, consci della nostra capacità organizzativa, senza nulla pretendere dal punto di vista delle cariche (gli assessorati esterni e i posti all’ospedale, signor De Donato, ci sono stati offerti, non li abbiamo voluti noi) abbiamo “reclamato” che venisse accettato il numero proposto (4 candidati) come certificazione del forte lavoro di opposizione alle giunte Ravasenga. Il PD, mosso dalla positiva considerazione di farcela in ogni caso, con i Senza Sede o no, ha ritenuto di non aderire a questa richiesta, valuti lui i risultati ottenuti. La sua lunga militanza, signor De Donato, dovrebbe indurla a consigliare ai “giovani” di partito l’autocritica: prima di cercare la pagliuzza nell’occhio dell’altro va considerata la trave nel proprio. E’ lo stesso PD che ha determinato la scelta del Gruppo senza Sede non viceversa: a noi, in definitiva, sono state offerte due strade possibili, o non partecipare alla competizione elettorale o correre da soli (la terza, quella dei tre in lista più l’assessore esterno non era, per noi, percorribile). Quindi, in ultima analisi, chi non ha voluto la coalizione se ne assuma le responsabilità e si interroghi sugli errori commessi: il continuare nella ricerca di un capro espiatorio, con attacchi indiscriminati ad altri, disinformando gli elettori, è una strategia perdente, che costringerà le forze di progresso nell’unica direzione possibile, il vicolo cieco. Come abbiamo già avuto modo di dire ad altri, contento lei contenti tutti. Attenzione, però, a non esagerare.

Per quanto ci riguarda, con la tranquillità che ci deriva dall’avere la coscienza più che a posto, affermiamo che questa è l’ultima volta nella quale risponderemo ad esponenti del centro sinistra trinese sul tema delle amministrative, per il resto vedremo.

Grazie,

Il “Gruppo senza Sede”

 

Risposta alla lettera del Sig. Giovanni Tricerri dal titolo "Senza Sede non avete credibilità" pubblicata su "La Sesia" del 5 giugno.

Gentile Direttore,

                            il «Gruppo senza Sede» chiede di poter rispondere su quanto Giovanni Tricerri (uno degli strateghi elettorali del PD trinese) ha affermato, con eccellente tempismo, il giorno prima delle elezioni (La Sesia 5/6/2009). Per memoria, la nostra Associazione culturale, che non ha mai scritto il volantino “Gli elettori devono sapere che…”, è la stessa che, pur senza sedere (come Tricerri) in Consiglio Comunale, ha sempre preteso il rispetto della democrazia cittadina opponendosi all’arroganza della Giunta Ravasenga. Il volantino cui si riferiva Tricerri nella sua lettera al giornale apparteneva invece in modo inequivocabile alla «Lista Indipendente Cognasso Sindaco», ed era un messaggio elettorale strutturato in cinque punti che si apriva chiedendo ai candidati Portinaro, Ravasenga e Felisati: siete disposti, se eletti, a rinunciare allo stipendio di amministratore pubblico? Se Tricerri, anche oggi, fosse al corrente della risposta di almeno uno dei candidati, informi i lettori. Sul merito del “colpo basso” tirato da Tricerri il giorno prima delle elezioni (sicuro di aver la risposta solo dopo le elezioni), osserviamo che tra la popolazione in coda alla Posta, all’ASL, al supermercato, davanti ai cassonetti stracolmi, impegnata in acrobazie per strada e sotto i portici per evitare buche ed escrementi, i commenti erano: “Il Comune ha sprecato soldi in cavolate senza concreti benefici per la gente, se tutti i soldi andati in fumo li avessimo avuti in tasca noi cittadini, avremmo saputo certamente farli fruttare meglio”. Demagogia, pressapochismo, ignoranza? Scelga Tricerri la parola più adatta per offendere. A noi non sembrava una forzatura che il volantino di una lista elettorale riportasse quello che pensava e diceva un gran numero di persone. Crede davvero Tricerri che i suoi concittadini siano così sprovveduti da non capire che l’Ente locale non elargisce provvidenze sottoforma di denaro contante? Ma a Tricerri è bastato poco per denigrare un Gruppo culturale ed una Lista elettorale: lui, per autodefinizione, è “altra cosa”, sicuramente di prima “scelta”, non come le proposte (“tutte quante”) della «Lista Cognasso». Comunque, poiché la lettera di Tricerri affermava che i «Senza Sede» non hanno credibilità, diamo atto al lungimirante stratega del PD di aver avuto un ottimo fiuto politico nel non accettare l’inserimento di quattro di noi nella lista «Trino è Tua». E’ quindi giusto che, per la terza volta consecutiva, possa prendersi il merito del risultato elettorale della sua lista, costruito sulla credibilità dei suoi candidati, senza l’inquinamento prodotto da quei quattro incompetenti dei «senza sede».

                                                                                            Cordiali saluti

Trino, giugno 2009                                             

                                                                              Santina Ferrarotti

                                                Presidente Associazione culturale “Gruppo senza Sede”