Sui malati cronici non autosufficienti.

 

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DIRITTO ALLE CURE DEGLI ANZIANI MALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI

 «A seguito della delibera di Giunta della Regione Piemonte n. 30 del 30 aprile 2010, i Direttori delle Asl hanno bloccato ogni nuovo intervento alle persone non autosufficienti: non vengono erogati assegni di cura, non sono attivati nuovi posti convenzionati per gli anziani non autosufficienti e sono addirittura disattivati i posti letto che si rendono disponibili a seguito di trasferimento o decesso dei pazienti ricoverati.  Questo aggrava una situazione che è di per sé già pesante: sono 11mila le famiglie in lista d’attesa per ricevere le cure domiciliari e il relativo contributo (assegno di cura) e sono 8mila i pazienti non autosufficienti in lista d’attesa, anche da anni, del pagamento da parte delle Asl della quota sanitaria per il ricovero in una Rsa, nella misura di almeno il 50% della retta. È questa la drammatica realtà confermata anche nel corso del recente convegno “Anziani cronici non autosufficienti e malati di Alzheimer - Il modello Piemonte: situazione attuale e prospettive, con particolare riguardo al Fondo sulle non autosufficienze e all’attuazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza)”, organizzato il 22 ottobre a Torino dalla Fondazione Promozione sociale onlus. Per tale ragione ricordiamo alle famiglie con anziani malati cronici non autosufficienti  (ma anche con malati psichiatrici, malati di Alzheimer, ecc.) che è pur sempre praticabile l’accesso al Servizio sanitario nazionale dai reparti di DEA-Pronto soccorso. A seguito del quale è possibile richiedere per scritto la continuità delle cure attraverso l’opposizione alle dimissioni. La lettera fac-simile, con le necessarie informazioni e consigli da seguire, è disponibile sul sito della Fondazione Promozione sociale onlus www.fondazionepromozionesociale.it <http://www.fondazionepromozionesociale.it/> La stessa Fondazione, attraverso il Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti, è disponibile a fornire gratuitamente la consulenza necessaria. Per ulteriori informazioni telefonare al mattino al n. 011 8124469 o scrivere alla Fondazione Promozione sociale onlus – Via Artisti 36 10124 Torino, e-mail info@fondazionepromozionesociale.it, fax 011

 

 

Sempre a proposito di Alzheimer

Lettera pubblicata sul giornale "La Sesia" del 16 novembre 2010.

Gentile Direttore,

stiamo assistendo ad una progressiva delegittimazione della Costituzione anche in merito alle norme di sicurezza sociale. Ancora una volta parliamo dei problemi degli anziani, malati cronici non autosufficienti, ospitati presso strutture di ricovero. Se riteniamo che questi cittadini abbiano diritto alle cure sanitarie, ogni sforzo deve essere proteso ad evitare la crescita di case di cura in cui si praticano cure minime ed assistenza sommaria che generano un sempre maggior numero di cronici, destinati a morire senza rompere le scatole ed a costi più contenuti possibili per le strutture. Oggi, molte di quelle case di riposo volute dai benefattori fondatori, come atto di giustizia e di amore verso il prossimo e luogo di accoglienza per indigenti e disabili, sono diventate strutture dove predominano gli interessi economici e clientelari, dove si corre il rischio di entrare benestanti e di diventare mendicanti, a causa dei continui aumenti delle rette, che il più delle volte non generano un concreto beneficio alle condizioni umane dei degenti.  Il 22 ottobre 2010, a Torino si è tenuto un Convegno sul tema degli anziani cronici non autosufficienti e dei malati di Alzheimer e di demenza senile. Tra i tanti argomenti ha suscitato molto interesse un sondaggio regionale, effettuato presso le strutture socio sanitarie ed assistenziali da parte dell’ ANASTE (Associazione nazionale strutture terza età), dal quale sono emerse le seguenti preoccupanti ed a volte raccapriccianti situazioni: 1) più del 70% delle strutture convenzionate con il SSN è senza regolare contratto (DGR 44/2009) ; 2) la maggior parte delle strutture convenzionate non applicano la DGR 17/2005, evidenziando una carenza di direttive da parte delle ASL territoriali, che non prendono atto delle disposizioni di legge e non vigilano sulla corretta applicazione ; 3) le fasce assistenziali previste dalla DGR 42/2008, vengono solo parzialmente applicate; 4) non viene messo in atto l’accordo regionale con i medici di medicina generale, per l’accesso programmato alle residenze, con la grave conseguenza dell’esclusione dei medici dalla discussione del Piano di Assistenza Integrativo (PAI), reso obbligatorio dalla DGR 17/2005; 5) al momento dell’ingresso dell’ospite convenzionato, non sempre l’Unità Valutativa Geriatrica (UVG), invia gli esiti della valutazione alla struttura di accoglienza, per fornire le utili informazioni per progettare l’assistenza del paziente (DGR 42/2008 e DGR 17/2005), venendosi a creare un vuoto terapeutico e riabilitativo che fa si che la persona usufruisca di cure generiche, a volte inadatte alle sue reali patologie, se non addirittura dannose, sopportando gran parte dei costi. Anche all’IPAB Sant Antonio Abate di Trino si verificano le casistiche sopra elencate ? Ad esempio, è stato abolito il vecchio contratto di ospitalità, per essere sostituito dal regolamento, le cui norme definiscano diritti e doveri degli utenti e della struttura (DGR 44/2009 e 64/2010) ? Poiché non ci basta “passeggiare” nei corridoi e prendere atto dello zelo del personale nell’espletamento dei suoi doveri, chiediamo risposte in prima persona ai responsabili : al Presidente  ed al Consiglio di Amministrazione.

Associazione culturale Gruppo senza Sede   

Trino, novembre 2010